Centrale Elettrica Archimede: come produrre energia elettrica con un trucco vecchio 2000 anni

Enel ed Enea realizzeranno il primo impianto al mondo che integra un ciclo combinato a gas con un impianto solare termodinamico, progettato dall'ex-presidente dell'Enea e Nobel per la fisica Carlo Rubbia.


L'impianto, che si chiama “Archimede” e nascerà presso la centrale di Priolo Gargallo (provincia di Siracusa), funziona in modo simile agli specchi ustori di Archimede, celebre filosofo e matematico di Siracusa: 72 specchi parabolici (per un totale di 40 mila m2 di superficie) concentrano la luce solare su tubazioni percorse da un fluido a base di sali che accumula il calore.

In questo modo si risolve il problema della necessità di continua irradiazione solare: il calore ad alta temperatura (fino a 550°) sarà disponibile anche di notte o quando il cielo è coperto. I sali poi, a differenza dell'olio minerale finora utilizzato dagli impianti solari in esercizio, sono totalmente innocui per l'ambiente e non infiammabili in caso di fuoriuscita accidentale.

Dal 2009, anno previsto per l'entrata in esercizio della centrale, “Archimede” produrrà tanta energia elettrica da soddisfare il fabbisogno annuale di 4.500 famiglie, con un risparmio di circa 2.400 tonnellate equivalenti di petrolio all'anno e un taglio delle emissioni di anidride carbonica di circa 7.300 tonnellate all'anno.


In molti, tuttavia, invitano alla prudenza nel considerare questa tecnologia la soluzione ottimale al problema energetico e ricordano che esistono alternative, più economiche, alla produzione industriale di energia.

È stato calcolato che con i costi previsti per l’impianto (40 milioni di euro), considerando gli attuali costi dei pannelli solari (circa 5.000 euro per 1 Kw di potenza), si potrebbero produrre 8 MW di potenza, rispetto ai 5 MW previsti da “Archimede”.

Rubbia ha attribuito i costi di “Archimede” alla sua natura sperimentale e ha spiegato i suoi obbiettivi: ridurre del 20% entro il 2020 le emissioni di gas Co2 (rispetto ai livelli del 1999), come deciso dal Consiglio Europeo, e portare avanti una sperimentazione italiana per creare un'industria di export.

Due obbiettivi ambiziosi, ma in molti credono nel Nobel Rubbia: a marzo il Presidente della Commissione Europea Barroso lo ha scelto come esponente scientifico in un panel internazionale di consulenti per l'energia e i mutamenti climatici.


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